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Alunni e ex-alunni

Corso Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del dolore

Specializzanda di Anestesia e Rianimazione negli anni 2002-2006. Sembra ieri, e invece sono passati più di 13 anni e oggi mi trovo a dirigere questa Scuola! Io sono davvero orgogliosa di essermi formata nella Scuola di Novara allora diretta dal Professor Della Corte. Mi sono state offerte moltissime opportunità formative, tra le quali una research fellowship di 18 mesi presso il St. Michael’s Hospital, University of Toronto, sotto la supervisione del Prof. H. Zhang e del Prof. A.S. Slutsky. I piu’ grandi nomi che stavano scrivendo la storia del danno polmonare indotto da ventilazione meccanica erano lì, ed io specializzanda inesperta al 2° anno, lavoravo con loro in un ambiente multietnico, internazionale che pullulava di talenti.
Perché dovreste scegliere la Scuola di Specializzazione di Novara? Secondo me, perché uscirete dalla nostra Scuola formati per lavorare senza difficoltà in terapia antalgica, sala operatoria o in rianimazione. Se mostrerete interesse verso macrosettori particolari, sapremo incoraggiarvi e fornirvi una formazione “cucita su misura”, sulle vostre peculiarità e le vostre inclinazioni, caratteristica che forse solo il piccolo ateneo può offrire. Il nostro è un perfetto mix di ambiente familiare e di opportunità importanti che riconosce la centralità del medico in formazione.

  • Pier Luigi Ingrassia

Sono stato specializzando di Anestesia e Rianimazione nella scuola di Novara dal 2002 al 2006, sotto la supervisione del Prof. F. Della Corte. Ritengo questa esperienza formativa e professionale chiave nella mia carriera. Ho avuto modo di costruire le mie basi teoriche e pratiche nell’ambito dell’Anestesia e della Rianimazione. Inoltre, mi è stata data la possibilità di approfondire le tematiche, sia operative che di ricerca, relative alla Medicina dei Disastri, mio interesse personale.
Proprio in quest’ambito ho concluso la mia tesi di specializzazione che ho completato presso la Vrije Universiteit Brussel nel centro di ricerca Onderzoeksgroep Urgentie-en Rampengeneeskunde (REGIDIM).
Spesso mi sono domandato cosa mi abbia dato la Scuola. Ecco, credo che mi abbia fornito le basi per lavorare autonomia sia in sala operatoria e che in rianimazione, sia in ambiente ad alte risorse (i nostri ospedali) che in contesti di missione umanitaria (il mio principale interesse!). Ho inoltre acquisito competenze specifiche come formatore attraverso un addestramento mirato e un processo di peer education.
Se dovessi dare una definizione della Scuola di Specializzazione direi che è stata la scuola del fare, dove l’esperienza è sempre stata messa in primo piano. E oggi lo è diventata ancora di più grazie alla stretta collaborazione con il Centro di Simulazione in Medicina e Professioni Sanitarie (SIMNOVA). Sempre di più, infatti, SIMNOVA sta costruendo soluzioni formative che permettano agli specializzandi di acquisire e mantenere abilità tecniche e comportamentali proprie della professione dell’Anestesista e Rianimatore in totale sicurezza, in ambienti di simulazione costruiti ad hoc per raggiungere specifici obiettivi formativi.

  • Vincenza Caruso

Sono Vincenza, una specializzanda immatricolata nell’anno accademico 2018-19. La scuola di Anestesia a Novara mi ha accolta con l’induction month, un mese di lezioni e simulazioni, che hanno pian piano introdotto me e i miei colleghi ai vari argomenti e situazioni con cui avremmo avuto a che fare in sala. Ci ha permesso di conoscerci, di familiarizzare e di fare gruppo in un ambiente rilassato.

Al primo anno, tutto il lavoro è dedicato all’attività in sala operatoria. Fin dal primo giorno, c’è massima disponibilità all’insegnamento sia teorico sia pratico, finalizzato al raggiungimento di autonomia nell’esecuzione delle procedure fondamentali e nella gestione del paziente. Il rapporto specializzando-strutturato è quasi sempre 1 a 1. Sono previste rotazioni di 4 mesi nelle varie sale, con possibile periodo in rete formativa (Borgomanero e Vercelli per il primo anno). Inoltre, il primo e secondo anno sono impegnati in attività di reperibilità, notturna e diurna, su urgenze iperbariche. È garantito un calendario di lezioni a cui, compatibilmente con gli impegni in sala, si riesce a
partecipare. L’ambiente è abbastanza familiare, viene dato molto spazio allo specializzando, che ha la possibilità di chiedere, confrontarsi, proporre e prendere parte anche a progetti di ricerca, affini ai propri interessi. Al primo anno, la partecipazione ai congressi è limitata dall’impegno in sala operatoria, ma, col progredire del percorso formativo, viene dato sempre più spazio. Concludendo, è una scuola che io e i miei colleghi ci sentiamo di consigliare perché crediamo offra una formazione di ampio respiro e strumenti per poter affrontare senza problemi la professione.

  • Carlo Olivieri

Sono stato specializzando di Anestesia e Rianimazione a Novara negli anni 1998 e 1999. Nel 1998 la scuola era appena stata fondata dal direttore di allora, il Prof. Pelosi, che decise di attivare il 1° e 3° anno di corso. La frequenza a Novara fu una grande opportunità per me: mi diede la possibilità di confrontarmi con una realtà diversa da quella di Torino, da dove provenivo, e mi diede l’opportunità di effettuare frequenze in diversi ospedali ed una lunga esperienza formativa presso l’Ospedale San Gerardo di Monza.
A Novara ho visto molto e incontrato numerosi anestesisti preparati, motivati, simpatici: i periodi presso altre sedi hanno amplificato questa ricchezza culturale e umana. Sono contento di vedere che lo spirito di quei primi anni non è cambiato, e si è anche arricchito di nuove e moderne competenze.
Mi fa piacere vedere gli specializzandi frequentare in diversi ospedali della rete formativa ed effettuare esperienze in altre grandi strutture italiane e straniere. Gli anni della formazione specialistica sono stati importanti per me per avere esperienza diretta delle molteplici attività di cui può occuparsi lo specialista in Anestesia e Rianimazione, e per orientarmi verso gli argomenti che per me erano più appassionanti, e l’organizzazione della scuola di Novara rende possibile queste esperienze.

  • Marta Caviglia

Specializzanda in Anestesia e Rianimazione a Novara dal 2015, sotto la supervisione del prof. Navalesi, successivamente del prof. Della Corte e attualmente della prof.ssa Vaschetto.
La mia esperienza personale nell’ambito della scuola di Novara è stata decisamente positiva: dal punto di vista formativo, ho avuto l’opportunità di acquisire solidi principi teorico-pratici nell’ambito dell’Anestesia e Rianimazione, all’interno di un ambiente che lascia spazio alla crescita individuale sempre in contesto protetto, nel quale lo specializzando ha la possibilità di svolgere le varie attività di sala operatoria, terapia intensiva e terapia antalgica con progressiva autonomia e indipendenza. Grazie alla stretta collaborazione tra Scuola di Specialità e il CRIMEDIM (Centro di ricerca in medicina di emergenza e dei disastri) ho inoltre avuto la possibilità di ampliare la mia esperienza formativa e perseguire quello che nel tempo è divenuto uno dei miei interessi personali, ovvero l’operatività e la ricerca in contesti umanitari. Oltre al corso Humanitarian Medic, in collaborazione con Medici Senza Frontiere, durante il mio percorso ho infatti avuto l’occasione di svolgere attività tutorate all’interno di diversi contesti umanitari, quali l’Iraq e la Sierra Leone.

  • Fabiana Giuliani

Specializzanda in Anestesia e Rianimazione a Novara dal 2015. Ringrazio la scuola di specializzazione per avermi dato l’opportunità di trascorrere 6 mesi al Centre Hospitalier Universitaire di Montpellier, presso il reparto di anestesia e rianimazione diretto dal Prof. Samir Jaber.
Non posso dire che sia stato facile, ma posso affermare con certezza che le tante difficoltà che ho dovuto superare all’inizio, sono valse tutto ciò che ho ricevuto a livello professionale ed umano: vivere la realtà di un’altra rianimazione, in un altro paese, mi ha permesso di confrontarmi con un approccio al lavoro diverso dal nostro,  di partecipare a corsi ed eventi formativi, di partecipare all’attività scientifica che ha reso famoso il reparto in tutta la Francia (e non solo!), di stringere dei legami forti, che ti permettono di stare lontano da casa. Torno a Novara con un po’ di tristezza nel cuore ma con tanta voglia di condividere quello che ho imparato dai miei colleghi d’oltralpe.. e con la consapevolezza che uscire dalla propria “comfort zone” (se di comfort si può parlare nel lavoro di anestesista/rianimatore!) non può che far bene, sempre!

Ultima modifica 13 Marzo 2023